Il socialismo non è nato per innalzare muri. Socialismo significa tendere la mano agli altri e insieme ad essi convivere pacificamente. Non è il sogno di un visionario ma un preciso progetto politico.

lunedì 23 febbraio 2009

Analisi Politica

I commenti e le critiche delle ultime ore a Veltroni e alla linea del Partito Democratico lasciano stupiti. Dopo molti mesi in cui sosteniamo senza essere minimamente ascoltati che per creare una vera alternativa a Berlusconi ci si deve mettere seriamente intorno a un tavolo con un patto per il futuro laico, riformista e di sinistra. Si registrano dopo il voto Sardo molte polemiche tardive e ciniche, all’ex leader del Pd, (Veltroni) i Socialisti oggi rendono l’onore delle armi e chiedono nuovamente ai Democratici di partecipare, con maggior umiltà, alla riorganizzazione di una sinistra riformista che faccia riferimento al Socialismo Europeo, in un confronto tra laici e cattolici democratici, che isoli antagonismi e demagogie vecchie e inutili. Dalla crisi si può uscire, "Ma solo imboccando questa via". Ai tempi della costruzione delle alleanze, dal tavolo della Presidenza qualcuno affermò “ Ma i Socialisti?”, quel qualcuno era Piero Fassino che chiedeva le ragioni del mancato coinvolgimento dei Socialisti. Da quel tavolo di dirigenti del Partito Democratico una voce sola esclamò questa frase:
“I Socialisti non devono rompere i Coglioni.”
Questa voce era di un alto esponente del Partito Democratico, che prima era Del PDS e che prima ancora rea dei DS, che ancora prima era un Compagno Comunista. Con Veltroni risaldammo i rapporti corretti in occasione nostro congresso di Montecatini, dopo che una contestazione iniziale, ma poi ci siamo capiti. In Sardegna e stato commesso lo stesso errore, oppure se volete si è consumato un altro sgarbo nei nostri confronti, e molti dirigenti faziosi del partito democratico, questa volta della nostra cittadina, ci schernivano prima delle elezioni Sarde, minacciando di annientarci definitivamente; e annienta oggi e annienta domani, intanto registriamo il crollo del Partito Democratico sia in Regione che nella nostra Città, a favore di un illustre sconosciuto di nome Cappellacci, avversario di poco conto se paragonato a Renato Soru. Alla fine spero che i dirigenti del PD di Porto Torres, oppure una parte bene identificata, quelli che sostano perennemente all’incrocio di Corso Vittorio Emanuele e Via Ponte Romano, si ravvedano e continuino a sorridere come facevano prima delle Elezioni quando vedevano passare un Socialista. Per quanto mi riguarda non ho perso il buonumore e spero di poter contribuire alla nascita di un’aggregazione di centrosinistra che ci permetta di rimettere un sindaco scelto dai compagni e dagli Amici che militano in una futura coalizione. Noi se ci sarà permesso ci saremo e daremo il nostro modesto contributo, anche se piccolo, ma di tanti piccoli partiti si compone la sinistra e non solo di quelli che militano nel PD. Affermo queste cose con serenità e senza nessun rancore verso nessuno.
Saluto fraternamente i Compagni e gli Amici del Partito Democratico.

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