Giancarlo Pinna, cosa l’ha spinta a candidarsi?
- Ho deciso di candidarmi come indipendente nella lista del Partito Socialista perché, nonostante la mia non più tenera età, credo di dover dare ancora qualcosa a questa Città, ed alla cara amata Sardegna. Credo che il mio passato di amministratore locale, la mia continua attività a difesa degli interessi della collettività locale come coordinatore di Cultura e Azione, quella di promozione del territorio e delle sue risorse in Italia ed all’estero possano garantire in Consiglio Regionale una presenza qualificata.
Quali parti del vostro programma interessano Porto Torres?
- Il programma naturalmente prevede l’ attenzione per tutta la Sardegna ed alle sue problematiche, con particolare riferimento a chi è svantaggiato, debole, non sufficientemente tutelato. Insieme ai Socialisti, che condividono con me la necessità di dare risposte serie al territorio, eviteremo accuratamente che i cittadini vengano sommersi dalle ormai solite menzogne degli altri partiti. Per poter avviare a soluzione i problemi è necessario innanzitutto dire la verità! La presa di coscienza della terribile situazione ambientale, dell’altrettanto insostenibile situazione occupazionale, della necessità immediata di dar corso alle bonifiche industriali, delle grandi ricchezze di beni culturali materiali ed immateriali e naturali del territorio mai valorizzate appieno, in poche parole, della valorizzazione di tutte le risorse abbondanti e di grandi qualità e, in gran parte, ancora sconosciute sono i cardini su cui il Partito Socialista potrà dare una spinta determinante per promuovere un futuro diverso per la nostra Città.
Crede che 15 candidati siano troppi per Porto Torres?
- Saranno pure troppi, ma in questa nostra forma di democrazia ognuno ha il diritto di misurarsi con gli altri.
Cosa succederà in Sardegna se vincerà Soru?
- Esattamente quello ch’è successo finora! E’ come…Un film già visto!
E se vincesse Cappellacci?
- Ricordiamo che prima di Soru governavano i suoi antagonisti principali, gli uomini di Berlusconi… Ancora… Un film già visto!
Se invece fosse il vostro candidato Peppino Balia?
- La mia fede dovrebbe aiutarmi nel credere nei miracoli… Allo stato dell’arte, però, mi viene molto difficile pensare all’ eventualità di una Presidenza di Peppino Balia. Di una cosa sono certo che Peppino Balia ed i suoi uomini saranno capaci di arginare il delirio di onnipotenza dell’ex Governatore e di Berlusconi per interposta persona del suo dipendente candidato a Presidente della regione. In sintesi: anche in Sardegna la libertà va difesa strenuamente contro i soprusi dei più ricchi, dei più forti, dei prepotenti. Anche per il Partito Socialista, per la nostra Città, vale il motto di Cultura e Azione: Rinascere? Si può! Anzi, si deve!
- Ho deciso di candidarmi come indipendente nella lista del Partito Socialista perché, nonostante la mia non più tenera età, credo di dover dare ancora qualcosa a questa Città, ed alla cara amata Sardegna. Credo che il mio passato di amministratore locale, la mia continua attività a difesa degli interessi della collettività locale come coordinatore di Cultura e Azione, quella di promozione del territorio e delle sue risorse in Italia ed all’estero possano garantire in Consiglio Regionale una presenza qualificata.
Quali parti del vostro programma interessano Porto Torres?
- Il programma naturalmente prevede l’ attenzione per tutta la Sardegna ed alle sue problematiche, con particolare riferimento a chi è svantaggiato, debole, non sufficientemente tutelato. Insieme ai Socialisti, che condividono con me la necessità di dare risposte serie al territorio, eviteremo accuratamente che i cittadini vengano sommersi dalle ormai solite menzogne degli altri partiti. Per poter avviare a soluzione i problemi è necessario innanzitutto dire la verità! La presa di coscienza della terribile situazione ambientale, dell’altrettanto insostenibile situazione occupazionale, della necessità immediata di dar corso alle bonifiche industriali, delle grandi ricchezze di beni culturali materiali ed immateriali e naturali del territorio mai valorizzate appieno, in poche parole, della valorizzazione di tutte le risorse abbondanti e di grandi qualità e, in gran parte, ancora sconosciute sono i cardini su cui il Partito Socialista potrà dare una spinta determinante per promuovere un futuro diverso per la nostra Città.
Crede che 15 candidati siano troppi per Porto Torres?
- Saranno pure troppi, ma in questa nostra forma di democrazia ognuno ha il diritto di misurarsi con gli altri.
Cosa succederà in Sardegna se vincerà Soru?
- Esattamente quello ch’è successo finora! E’ come…Un film già visto!
E se vincesse Cappellacci?
- Ricordiamo che prima di Soru governavano i suoi antagonisti principali, gli uomini di Berlusconi… Ancora… Un film già visto!
Se invece fosse il vostro candidato Peppino Balia?
- La mia fede dovrebbe aiutarmi nel credere nei miracoli… Allo stato dell’arte, però, mi viene molto difficile pensare all’ eventualità di una Presidenza di Peppino Balia. Di una cosa sono certo che Peppino Balia ed i suoi uomini saranno capaci di arginare il delirio di onnipotenza dell’ex Governatore e di Berlusconi per interposta persona del suo dipendente candidato a Presidente della regione. In sintesi: anche in Sardegna la libertà va difesa strenuamente contro i soprusi dei più ricchi, dei più forti, dei prepotenti. Anche per il Partito Socialista, per la nostra Città, vale il motto di Cultura e Azione: Rinascere? Si può! Anzi, si deve!
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